lunedì 26 settembre 2011

PERCHE' LA VITA E' TUTTA UNA QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA!!!!!!




....e vanno cercati tutti, vanno scovati, vanno conquistati, vanno desiderati...
e tutto ciò si sposa molto bene con la trama del libro presentato nel mio ultimo post dove anche lì la vita è tutta una scoperta, dove l'interpretazione non è mai la stessa, dove nessuno sta sempre dalla parte del giusto e nessuno sta sempre dalla parte dello sbagliato.....

....e Robin Williams esprime magistralmente questo concetto in questo breve spezzone del film "L'Attimo fuggente" (titolo originale Dead Poets Society) , regia Peter Weir , anno 1989

domenica 25 settembre 2011

Quando leggi un libro e ti sembra di guardare un film

Oggi, mio malgrado, ho terminato una lettura che se pur leggera è risultata essere molto piacevole e devo dire adatta anche al periodo estivo, con i suoi toni freschi, giovani, solari.
Il libro che ho letto è "Un posto nel mondo" di Fabio Volo



Certo non si può parlare di lettura edificante, ma per l'approccio, per l'intento, per lo scorrere fluido delle parole, delle frasi tanto semplici quando efficaci può essere considerato un testo che va d'accordo con i caldi pomeriggi d'estate; quelli con il sole che inizia a scendere solo alle 18.30 e che forse, per i panorami concessi alle 20.00 quando il sole pian piano si adagia nel mare, inducono a qualche riflessione esistenziale del tipo...cosa ne farò della mia vita?? ho 21 anni e tutto da scoprire, tutto da esplorare, tutto da azzannare e tutto da ribaltare...seguirò imperterrita le orme di una vita già in parte prefissata o arrivarà qualcosa, un attimo, che farà ripartire tutto da zero?

Ecco questo libro accompagna bene questo tipo di pensieri, li invoglia a farsi strada nella mente, li aiuta a formarsi e ne supporta la formulazione. Ma la sfaccettatura più coinvolgente di questo scritto, secondo me, è la verosimiglianza del racconto: parola dopo parola, sul binario della semplicità, le frasi prendono vita in una pellicola cinematografica che veloce scorre davanti agli occhi.
Ogni movimento dei personaggi, ogni azione, ogni luogo, ogni espressione sono lì, davanti ai miei occhi, posso sentire le voci appassionate dei protagonisti, posso toccare i volti una pagina sorridenti, una pagina in lacrime. I paragrafi scorrono veloci, come scorrono veloci le immagini che generano, ma non è una velocità tumultuosa, anche nei tratti più salienti, più movimentati e turbolenti è una velocità ovattata che concede sempre un minimo spazio a quelle riflessioni che hanno bisogno di tempo, che hanno bisogno di pace, come se a fronte di una scarica di colori potenti subentrassero a tratti regolari i colori pastello a riportare la calma.

Questo testo sa darti la risposta in poche righe, l'immagine in pochi movimenti dei personaggi, i pensieri dentro poche parole.
Ripeto che non potrà essere considerato un esempio di narrativa che passerà alla storia, non potrà nemmeno essere classificato come vero e proprio "romanzo", ma accolto con la giusta predisposizione può rivelare piacevoli sorprese, ma non tanto per il testo in sé, quanto per le inaspettate ripercussioni sul lettore.
Io da lettrice ho trovato stampato su pagine bianche quello che ho sempre avuto rimescolato in testa in maniera molto confusa, le classiche domande dei 20 anni, i classici muri insormontabili, i classici ostacoli da aggirare (sì...ma come?), il senso di irrisolto di ogni singola mia giornata, il bisogno di una svolta, la svolta che arriva e tu che sei lì pronto a salire sul treno, o forse no. Dentro questo libro c'è tutto questo, proposto con l'ingenuità di un ragazzo che nell' "improvvisarsi" scrittore, poco più che trentenne, porta con sé tutti gli interrogativi di una generazione "esistenziale" come la nostra, quella del "chi sarò" e del "sogno sempre lì nel cassetto da realizzare".
Il film che ho visto grazie a questo libro è un film denso di passione, da quando ci si sveglia al mattino a quando ci si cucina la cena la sera, è un film fatto di domande a cui talvolta fanno seguito risposte, talvolta invece no (e forse questo è un bene), è un film fatto di coraggio, quel coraggio che bisogna saper usare da quando si inizia a camminare a quando ci si ritrova vecchi e circondati di nipoti, è un film fatto di senso, quello che va dato, col giusto peso, a tutte le cose che in un modo o nell'altro attraversano la nostra vita.
Da questo film ho imparato la dignità della propria persona, quanto vada messa davanti ad ogni cosa, ho imparato che talvolta bisogna percepirsi, bisogna ascoltarsi per trovare la strada giusta, (per trovare il proprio posto nel mondo) e che questa non sempre viene dettata dalla ragione.



mercoledì 21 settembre 2011

Quando il make up non è esattamente quello...del sabato sera!!!!

Oggi mi va di "giocare" con un argomento secondo me molto divertente, ma allo stesso tempo molto lontano da me e da, credo, molti di noi: il make up teatrale/cinematografico.
Mi incuriosisce molto e mi incuriosisce soprattutto l'idea di poter sembrare qualcosa di diverso da me per un periodo limitato di tempo, per poi tornare a sembrare me stessa e a vestire i miei panni con un sola passata di acqua e sapone. (o quasi......)
Non sareste incuriositi dal guardarvi allo specchio e non riconoscervi?
Non sareste divertiti dal sembrare un alieno/un caprone/ un mostriciattolo e magari comportarvi come tali solo perchè coperti da un po' di plastilina e tanto trucco?
Non sareste spinti a fare/dire cose che normalmente non fareste/direste senza vergognarvi solo perchè irriconoscibili?


Ecco alcuni esempi........
Lei si chiama Karolina Rosenlöf e la vedete in basso a sinistra nella foto.......ma nello stesso tempo lei è un bellissimo ALIENO!!!!
Forse un po' esagerato per un meno esigente carnevale, ma di certo un ottimo risultato per una pellicola cinematografica o per uno spettacolo teatrale!













Lui invece è Mattias Ermedahl (anche lui lo potete vedere nel riquadro in basso a sinistra). Il trucco cinematografico è stato usato affinchè Mattias potesse interpretare un ruolo nel telefilm svedese "The Portrait". Ne sono stati modificati i capelli, le sopracciaglia, i baffi la barba ed ovviamente i denti!!!! Io un bacino non glielo darei...... :)







Che ne dite invece di un bel CAPRONE???
Se avete voglia di andare alla scoperta dell'animale che c'è in voi...bé questa potrebbe essere una buonissima/bellissima opzione! Gli effetti speciali di questa maschera sono stati ottenuti principalmente mediante l'ultilizzo del silicone.












Volete assomigliare all'uomo che è stato letteralmente mutilato da Mike Tyson?? Niente paura...si può fare!
Lui è Tomas von Brömssen (anche lui in basso a sinistra) ed è stato mutilato/modificato per girare il film "Juloratoriet"....forse non pensava ad un effetto post Mike Tyson, ma il risultato è decisamente simile!





Quanti di voi sono curiosi di sapere come saranno fra qualche anno? Eccovi accontentati....un invecchiamento in piena regola.
Lui è Lars-Magnus Larsson e per l'occasione oltre che farsi aggiungere qualche anno ha desiderato esser vecchio nell'ormai non così recentissimo '69...si è tramutato in un vecchietto hippie in piena regola!










Volete sembrare qualcosa di veramente lontano da esseri umani/animali? Che ne dite di un omino per i crash tests? Lui è Patrick Sjöström ed è stato traformato per una serie di spot commericali della autovettura Volvo 940.....se vi balena in testa questa idea occhio a non farvi scambiare per uno vero...fareste una brutta fine!



Con questo vi lascio, ma vi consiglio di dare un occhio al sito da cui ho tratto tutte queste immagini : makeup-fx
...e ricordate...niente è impossibile, anche essere un caprone o un omino dei crash tests!!!

martedì 20 settembre 2011

“Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.” Cesare Pavese


E' vero....è circa un anno e mezzo che questo blog è stato lasciato a se stesso...un po' per dimenticanze della proprietaria, un po' per effettiva mancanza di voglia, un po' per liste di priorità che non lo hanno visto propriamente ai primi posti, ma ora sto scrivendo...e questo basta a cancellare i 20 mesi di silenzio.

Oggi mi sono messa davanti al pc con un intento preciso tanto quanto ostico: fare una piccola riflessione sugli attimi.

Parlare degli attimi non è mai semplice, non è mai banale, non è mai uguale.

Ogni attimo è un piccolo mondo denso di significati in grado di cambiare le nostre giornate...in grado di cambiare la nostra vita. La potenza dell'attimo risiede nella sua durata così limitata e nel suo effetto così determinante.
Ogni bivio da cui siamo passati e che in qualche modo abbiamo superato prendendo quella o l'altra strada porta con sé in maniera evidente o in maniera sottaciuta un attimo, quell'attimo in cui abbiamo preso "quella" decisone, quell'attimo in cui ci siamo lasciati trascinare, quell'attimo in cui abbiamo deciso di mollare o quell'attimo in cui abbiamo deciso di combattere...quell'attimo in cui non ci siamo accorti di vivere un attimo determinante e lo abbiamo scoperto solo dopo...con un sorriso o con una lacrima.

Ma pensare che la vita sia solo un mero susseguirsi di attimi è cosa assai limitata, è cosa assai misera.
Noi siamo gli attimi della nostra vita e alla fine della corsa forse arriveremo a ridere anche di quelli peggiori, quelli che ci hanno fatto dannare, quelli che ci hanno fatto maledire tutto e tutti, forse perché alla fine della corsa abbiamo la coscienza più adatta per comprendere come gli attimi, nel bene e nel male, siano il motore della rivoluzione di ogni giornata e siano il motore della rivoluzione di una vita; gli attimi vanno cercati, vanno desiderati, vanno talvolta subiti, vanno talvolta odiati, perché alla fine saranno quelli che ci metteranno costantemente alla prova, che risolleveranno il nosto animo quando saremo lì lì per gettarlo, che ci faranno uscire quella forza che non avremmo mai pensato di avere, che ci faranno trovare il coraggio di prendere in mano la nostra vita.

Gli attimi siamo noi e noi siamo tutti gli attimi che viviamo.

Sliding Doors....quando un attimo ti rivoluziona la vita
Ragia: Peter Howitt
Anno: 1998